Talismani magici: occhio all'etichetta!
a cura di Laura Ferraioli (Associazione Consumatori Serenissima - Team P.A.R.I. / Progetto S.E.R.P.)
Vuoi accrescere la tua fortuna?
Che aspetti!
Prenota un talismano magico e con il suo potere legato intorno al collo chiunque cadrà ai tuoi piedi, la salute andrà a gonfie vele e i quattrini cadranno dal cielo...
A leggere tali promesse non si sa se scoppiare a ridere o mettersi a piangere!
Ridere all'idea che ci sono personaggi che si autoproclamano al contempo Cartomanti, Veggenti, Medium, principi dell'occulto e chi più ne ha più ne metta, senza provare il benché minimo imbarazzo che, al contrario, dovrebbe dimostrare chi si loda e si sbroda per le proprie capacità. E piangere al pensiero che qualcuno al quale rifilare un ciondolo, che nella migliore delle ipotesi dondolerà sul décolleté, un golf o una camicia e nella peggiore sbiadirà col tempo cambiando di colore, prima o poi gli aspiranti “divini” riescono purtroppo a trovarlo...
Ma, anche indossando gingilli e gingilletti da mattina a sera, chi può fornirci davvero la certezza che, se putacaso arriva la tanto attesa promozione o meglio ancora un super-enalotto miliardario, sia solo e soltanto merito dell'oggetto confezionato ad hoc per combattere sfighe e iatture?
Chiamatemi scettica o donna priva di speranze ma io di dubbi ne ho non pochi!
E tanto più aumentano quando navigando tra la moltitudine di pagine web di lor signori Maghi leggo una marea di frasette (tutte rigorosamente accompagnate dal simbolo dell'asterisco) sulla gratuità del primo intervento (perché poi sugli altri nulla è dato sapere), di “alcune” (non dunque tutte!) consulenze, di “taluni” (ancora una volta non tutti!) amuleti.... Sembra quasi che si voglia sottolineare in ogni angolo del sito che nulla verrà chiesto in cambio dei servizi offerti laddove se, si va a leggere e rileggere con un po' di attenzione, di prestazioni il cui costo resta avvolto nel “mistero” (perché stavolta è proprio il caso di dirlo!) ve ne sono a non finire.
Ma anche ammesso e non concesso che il mondo della magia sia popolato da volontari dell'occulto pronti a sacrificare il proprio tempo e le proprie risorse per l'altrui bene, ciò non toglie che qualsivoglia oggetto per il quale viene richiesto un corrispettivo in denaro – e quindi immesso in commercio - un'etichetta la deve avere.
A stabilirlo è l'Art.6 del Codice del Consumo (Capo II - Indicazione dei prodotti):
Art.6
Contenuto minimo delle informazioni
1. I prodotti o le confezioni dei prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul territorio nazionale, riportano, chiaramente visibili e leggibili, almeno le indicazioni
relative:
a) alla denominazione legale o merceologica del prodotto;
b) al nome o ragione sociale o marchio e alla sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell'Unione europea;
c) al Paese di origine se situato fuori dell'Unione europea;
d) all'eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all'uomo, alle cose o all'ambiente;
e) ai materiali impiegati ed ai metodi di lavorazione ove questi siano determinanti per la qualita' o le caratteristiche merceologiche del prodotto;
f) alle istruzioni, alle eventuali precauzioni e alla destinazione d'uso, ove utili ai fini di fruizione e sicurezza del prodotto.
Relativamente la Modalità di indicazione, l'Art.7 stabilisce inoltre che:
Art.7
Modalità di indicazione
1. Le indicazioni di cui all'articolo 6 devono figurare sulle confezioni o sulle etichette dei prodotti nel momento in cui sono posti in vendita al consumatore. Le indicazioni di cui al comma 1, lettera f), dell'articolo 6 possono essere riportate, anziche' sulle confezioni o sulle etichette dei prodotti, su altra documentazione illustrativa che viene fornita in accompagnamento dei prodotti stessi.
Indicazioni che devono essere riportate come minimo in italiano come ribadito dall'Art.9:
Art.9:
Indicazioni in lingua italiana
1. Tutte le informazioni destinate ai consumatori e agli utenti devono essere rese almeno in lingua italiana.
2. Qualora le indicazioni di cui al presente titolo siano apposte in più lingue, le medesime sono apposte anche in lingua italiana e con caratteri di visibilità e leggibilità non inferiori a quelli
usati per le altre lingue.
3. Sono consentite indicazioni che utilizzino espressioni non in lingua italiana divenute di uso comune.
E allora, pur riconoscendo a tutti il diritto di scegliere se stuzzicare la buona sorte con un gratta e vinci, un biglietto della lotteria di Capodanno o un talismano intriso di potere sovrannaturale, ciò che si deve ricordare è che, quando si acquista un prodotto, vale sempre lo stesso monito: “occhio all'etichetta”!